18/09/2017 – Sant’Eustorgio I

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti. Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà. In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva».(Luca 17, 26-33)

E’ una di quelle pagine evangeliche che turbano, tanto è chiaro il riferimento a catastrofi e distruzioni e anche alla fine dei tempi.
Ci sono però delle azioni quotidiane (il mangiare, il bere, l’innamorarsi, il lavorare…) che di per sé sono cose buone, se vissute nella consapevolezza che non sono fine a se stesse.
Tutto di noi, della nostra vita, della nostra quotidianità ha un sapore diverso, se vissuto RIMANENDO nell’Amore di Dio (Giovanni 4,15).
DIMORARE nel Suo Amore dà gusto e santifica ogni nostra azione, anche la più apparentemente insignificante!
Chiediamo oggi allo Spirito Santo, il dono della Pietà (da PIETAS che per i latini era il rapporto confidenziale e affettuoso tra un padre e suo figlio),che ci fa superare ogni timore apocalittico, in modo che impariamo ad attendere la Sua venuta pronti, emozionati e felici come quando, da bambini, correvamo incontro al papà o alla mamma che ci aspettava con le braccia spalancate!

 

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