19/02/2017 – Penultima Domenica dopo l’Epifania

“Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio … Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra… tuttavia si alzò e disse loro: chi è senza peccato getti per primo la pietra contro di lei. Quelli udito ciò, se ne andarono uno per uno. Lo lasciarono solo e la donna era là in mezzo. … Donna dove sono? Nessuno ti ha condannato? .. Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più” (Giovanni 8, 1-11)
Sinceramente non credo ci sia, dopo la Resurrezione, nulla di più sconvolgente, immeritato, fuori dal comune, del perdono! Anche Paolo ha sperimentato questa novità: da osservante ebreo e accanito persecutore dei cristiani, è stato amato e perdonato da Gesù; sa bene la differenze fra l’essere dipendenti dalla legge e l’essere liberati dalla Grazia (Romani 7,6). Infatti, se c’è una novità portata da Gesù Cristo è questa “legge di amore”, che in effetti sembra un controsenso e lo è: Gesù ci ha fatto capire che la legge può rendere schiavi, ma se si comprende il vero significato della regola, si vive il rispetto per la persona che ci sta davanti. Lo vediamo proprio in questo incontro con la donna adultera: Gesù non giudica in modo categorico, secondo la legge mosaica che prevedeva la lapidazione per la donna adultera, ma nemmeno ne cancella il significato, invece offre alla donna un’altra possibilità, nel silenzio le fa sentire il peso dell’errore e l’apertura accogliente. Frasi lapidarie e diventate proverbiali quelle che Gesù pronuncia: “chi è senza peccato getti per primo la pietra”. “Va’ e d’ora in poi non peccare più”: immagino che la donna si sia sentita rigenerata, compresa, amata e, riconosciutasi evidentemente peccatrice, penso abbia provato a cambiare vita.
Se oggi è possibile per noi incontrare Cristo, di certo è nel perdono, grazie allo Spirito di Amore che guida e sorregge la Chiesa, che ci fa conoscere un Dio che è Padre misericordioso. Lo ricorda continuamente Papa Francesco alla nostra Chiesa: la misericordia sia architrave che la sorregge, ciascun cristiano sia testimone di misericordia perché per primo è stato perdonato, “perché tutta la terra sappia che tu sei il Signore, nostro Dio” (Baruc 2,15)
A noi spetta di riconoscerci peccatori, invocare con fiducia il perdono, certi che Dio è pronto ad ascoltarci, essere pronti a cambiare vita per amore, provare ad essere testimoni della “seconda opportunità” ricevuta e imparare a concederla agli altri! Quanto è difficile in certe circostanze ….. “Ascolta, Signore, la nostra preghiera, la nostra supplica, liberaci per il tuo amore!” (Baruc 2, 14)
Mi permetto un piccolo suggerimento: leggiamo la lettera apostolica “Misericordia et misera” scritta da Papa Francesco a conclusione dell’anno giubilare; le prime pagine sono proprio dedicate al perdono per la donna adultera! “il perdono è il segno più visibile dell’amore del Padre che Gesù ha voluto rivelare in tutta la sua vita” (n. 2)

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