19/11/2017 – II Domenica di Avvento – I figli del regno

“Convertitevi perché il regno dei cieli è vicino! Fate un frutto degno di conversione” (Matteo 3,1-12)

Siamo stati un po’ distratti nella 1° settimana? La liturgia di oggi è per noi: “svegliati!” (Isaia 51,9). Tu sei già “figlio del Regno” in virtù del Battesimo ricevuto, probabilmente da piccolo… prima di pensare al peccato originale, sappi che con questo sacramento ti è stata fatta una promessa, che Isaia dice a suo modo: “la mia giustizia durerà per sempre, la mia salvezza di generazione in generazione; ritorneranno i riscattati dal Signore, felicità perenne sul loro capo, giubilo e felicità…” (Isaia 51,7-12): ebbene nel battesimo per i Suoi figli Dio mette una promessa di salvezza e felicità. Con il battesimo ci rende FIGLI… NOI dovremmo essere quel frutto nato dal seme gettato da Gesù con l’annuncio del Regno dei Cieli, di settimana scorsa.

Paolo è esempio di chi ha cambiato vita e ha dato tutto se stesso per l’annuncio del Vangelo: “non oserei dire nulla se non di quello che Cristo ha operato per mezzo mio per condurre le genti all’obbedienza” (Romani 15, 18), “ho portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo” (Rm 15,19). In lui agiva “la forza dello Spirito” (Rm 15,19). Oggi noi siamo figli, abbiamo ricevuto anche noi lo stesso Spirito, dunque possiamo rivolgerci a Dio come ad un Padre. Da figli, a noi spetta l’obbedienza, cioè fidarci di Dio, imparare da Lui, fare ciò che ci dice. Questo non è facile, talvolta richiede fatica, coraggio, perseveranza, sofferenza perché altri intorno a noi non ci capiscono, ci deridono, ci criticano, ci ostacolano .. A noi vien chiesto qualcosa di impegnativo, cambiare la nostra vita, come ha fatto Paolo, perché non servono a nulla le nostre pretese di essere brave persone, buoni cristiani che vanno in chiesa, le nostre sicurezze…
Per questo motivo, oggi il Vangelo ci ricorda la conversione, un invertire la rotta, perché nella nostra vita possiamo fruttificare e far vedere a tutti la nostra “vita da figli”. Semplicemente proviamo a pregare con un po’ più di attenzione il Padre Nostro, la preghiera insegnataci da Gesù.

Abbandoniamoci anche noi nella mano del Padre.

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