20/10/2018 – Sabato della VII domenica dopo martirio s.Giovanni

“Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.” (Giovanni 2, 13-22)

Immaginandomi visivamente quanto accade in questo Vangelo trovo questa una scena di grande tensione. Provo ad immaginare cosa accadrebbe se oggi, in un’importante chiesa, mettiamo nel Duomo di Milano!, ad un certo punto facesse irruzione Gesù rovesciando panche e minacciando i primi malcapitati. Credo che nessuno lo riconoscerebbe, così abituati all’immagine di un Gesù mite e misericordioso.
È escluso che oggi possa succedere? Solo perché nessuno si permetterebbe mai di fare della casa del Padre un mercato e una specie di banca?
Eppure il Vangelo parla al nostro presente e credo che sia ancora attuale.
Il tempio, quello di Gerusalemme a maggior ragione per il mondo ebraico al tempo di Gesù, rappresenta il centro della vita, una sorta di collegamento diretto tra il Cielo e la terra.
Questa scena racconta della vita di persone (o società) che hanno messo al centro il proprio interesse economico e il proprio benessere.
Non posso fare un’analisi sociologica degna e affermare che oggi “tutto gira attorno al denaro”, lo dico affidandomi piuttosto all’intuizione; ma non posso nemmeno autoproclamarmi immacolata rispetto ad atteggiamenti di questo genere.
Anche se non si tratta di denaro, quante volte ho messo al centro delle giornate il MIO divertimento, la MIA tranquillità, la MIA visibilità?
Forse non sono merci di scambio grossolane quanto il denaro ma rappresentano, almeno per me, la volontà di accumulare e trattenere per sé.

Mi piace questo Vangelo perché invita a domandarsi: cosa, anzi CHI! vorrei porre al centro della mia vita?

Gesù, fai irruzione nel mio cuore sbaragliando il mio assopimento ogni volta in cui mi dimenticherò di Te.

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