“Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.” (Matteo 5,42-48).
Gli ultimi verdetti del capitolo 5º di Matteo superano ogni nostra aspettativa e sono a dir poco paradossali. Amare il nemico é il punto più alto dell’amore che Gesù ci ha insegnato e che ha vissuto da Figlio dell’Altissimo.
L’antitesi vera alla ordinarietà umana, a ciò che é comprensibile, é amare chi é opposto a noi: il nemico. D-o ci é Padre perché non fa distinzioni: fa sorgere il sole su tutti senza distinzioni. É misericordioso senza limiti.
Noi invece siamo limitati, fragili, incapaci, stolti, egoisti, e attraverso le leggi di giustizia condanniamo, a ragione, chi odia ed é violento. Tuttavia non siamo capaci di amare il nemico che ci perseguita. Raramente sappiamo perdonarlo.
Eppure Gesù ci ha insegnato a vivere anche questa Beatitudine per riconoscere in tutto il Padre della vita, l’Amore misericordioso che supera ogni nostra immaginazione e perché così facendo possiamo essere perfetti e beati nel Signore Altissimo.
Gesù ci ha insegnato il di più per chi crede. E il di più é non fare come fanno gli altri, i pubblicani e i pagani. Il di più é amare fino in fondo oltre l’orizzonte inimmaginabile.
Donaci, Signore, almeno di riconoscere questo orizzonte!