“Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo».” (Giovanni 20,1-2.11-20).
Maria di Màgdala é la prima testimone della resurrezione del Signore. L’Evangelo che la liturgia della Parola ci propone ci presenta i momenti salienti della resurrezione di Gesù grazie a questa donna, Maria di Màgdala che ne é testimone.
Quello che ci colpisce di Maria di Màgdala é il desiderio di cercare la presenza del Signore. Lei é stata la duplice testimone della morte e resurrezione del Signore. É una donna che cerca la sua presenza. É una donna che piange perché non trova il corpo di Gesù, l’unico segno della presenza umana del Figlio di D-o.
Quel “chi cerchi” del custode del giardino, il Signore che custodisce la vita, é il segno concreto attraverso il quale ogni credente, ogni fedele alla Parola senza tempo, é chiamato a misurarsi.
É bello pensare che dalla ricerca matura la vocazione. Essere chiamati per nome dal Signore ci aiuta a scoprire che anche la nostra vita non é solo fatica di soffrire e di vivere la precarietà della nostra umanità, ma é anche e soprattutto resurrezione.
A Maria di Màgdala dobbiamo questa forza di non sentirci mai perduti, mai abbandonati, perché il Signore é con noi!