Luca 2, 1-5
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Commento:
L’imperatore Cesare Augusto ordina un censimento e anche Giuseppe e Maria si uniscono a questa gigantesca conta. Il brano odierno sembra apparentemente volerci dare solo una connotazione di carattere storico per collocare temporalmente la nascita di Gesù; in realtà l’evangelista Luca vuol porre l’attenzione sul fatto che Gesù viene in un mondo impegnato a contare i propri possedimenti e che è talmente impegnato a pensare a sé stesso da non accorgersi della venuta di Dio.
Ecco Gesù viene proprio in un momento di affanno per l’uomo, potremmo paragonarlo a una giornata di scadenze al lavoro o al giorno di studio prima di un grosso esame, ma Dio vuole venire nella nostra storia, Dio vuole abitare la nostra quotidianità.
Domande:
Riusciamo a lasciare spazio a Dio o siamo troppo indaffarati a pensare a noi stessi?
Riesco a “censire” quando Gesù è comparso nella mia vita?
Preghiera
A te, Padre,
la gratitudine del cuore,
perché sei sempre con me
e mi prendi per mano.
Davanti a te i pensieri del mio cuore,
i timori e le amarezze.
Trasforma il mio sguardo:
fa che io veda ed ami
quello che vedi e ami Tu.
Amen.
(Paola Resta, Sul mare la tua via)