24/05/2023 – S. Gregorio VII

Gv. 15, 12-17

In quel tempo il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.

 

 

Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.
Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi.

 

 

Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri”.

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È chiarissimo l’invito di Gesù ai suoi discepoli … anzi, non proprio un invito.
Come si legge nell’ultima riga del brano di vangelo di oggi, un vero comando: AMATEVI GLI UNI GLI ALTRI.
Per un bravo cristiano, dovrebbe essere un comando ovvio, perfino semplice e scontato, ma riflettendo bene, ci viene da pensare che non lo sia affatto, soprattutto considerando il
passaggio successivo: COME IO VI HO AMATI.

Impegnativo dunque, altro che semplice!
Gesù ci invita a vivere un amore SMISURATO fino a dare la nostra vita: sì, ma non solo per i nostri figli, il marito o la moglie, gli amici, i colleghi… ma per gli ultimi, gli emarginati, i
profughi, i carcerati, gli immigrati …

Un amore senza riserve è il frutto che dobbiamo portare!

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