24/11/2018 – Santi Martiri Vietnamiti

“D-o non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui». Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.” (Luca 20,27-40).

Il capitolo ventesimo dell’Evangelo di Luca racconta la difficile relazione tra Gesù e le autorità del Tempio di Gerusalemme. É uno scambio dove Gesù potremmo dire che usa il “fioretto” per prendere in contropiede gli scribi e i capi religiosi che gli chiedono ragioni della sua conoscenza delle Scritture.

Nel passo evangelico di oggi Gesù viene interrogato dai sadducei sulla questione della resurrezione. I Sadducei pongono al Maestro un interrogativo un po’ paradossale. É la storia di una donna che ha consecutivamente sposato sette fratelli che uno dopo l’altro muoiono senza lasciare eredi.

La questione che viene posta é del tutto incredibile. Dopo la resurrezione di chi sarà sposa? Gesù esprime una saggezza straordinaria. Nel regno, dopo la resurrezione, non ci saranno né mogli né mariti.

Ma la vera questione che Gesù pone é che il D-o dei nostri Padri é il D-o della vita. Il Buon D-o vuole esserci vicino perché ci ha donato la vita.

A noi compete di essere gente che sa donare vita a partire dalla concretezza della vita quotidiana.

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