25/05/2021 – S. Dionigi

Marco 10, 28-30

In quel tempo. Pietro prese a dire al Signore Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».

 

Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».  

Quante volte sono come Pietro, troppe … quante volte mi capita di cadere nella logica perversa che legge la fede, il nostro pregare, i nostri impegni (lavorativi, famigliari, caritativi, parrocchiali …) come un dovere che assolviamo, come un “dare a cui Dio non può non corrispondere”. Ma soprattutto ci attendiamo che ciò che Dio farà corrispondere sia proprio la realizzazione dei nostri desideri (talvolta leciti e comprensibili – la salute nostra o dei nostri cari, la realizzazione personale, un po’ di serenità … – talvolta piccoli e biechi).

E, invece, Gesù ancora una volta sembra dirci: “Fermati! Cerca silenzio dentro di te e ti accorgerai che qui ed ora stai vivendo l’eternità che cerchi, perché quell’Amore che ti avvolge dà già senso alla tua vita. Gesù riconosce ciò a cui Pietro ha rinunciato, sa che questa scelta di sequela sarà impegnativa e lo condurrà alla persecuzione (non lo nega), ma consegna a Pietro la certezza che stia già ricevendo cento volte tanto.

Nel Vangelo di ieri la liturgia richiamava un Dio che ha “glorificato” suo figlio offrendolo sulla croce. Anche noi dovremmo imparare a vivere una “glorificazione” fatta di condivisione e offerta di noi stessi ai fratelli.

Forse oggi dovremmo chiedere al Signore la forza di metterlo davvero al primo posto e l’umiltà di guardarci dentro per riconoscere quel “cento volte tanto” che sperimentiamo quotidianamente negli occhi di chi ci è accanto, nel sorriso gratuito di un amico, nella telefonata che non ci aspettavamo, nella concretezza semplice di un aiuto ricevuto in famiglia, a scuola, al lavoro …

Ogni mattina è una giornata intera che riceviamo dalle tue mani, o Dio.
Tu ci doni una giornata da te stesso preparata per noi.
Non vi è nulla di troppo e nulla di “non abbastanza”, nulla di indifferente e nulla di inutile.
E’ un capolavoro di giornata che viene a chiederci di essere vissuto.
Noi spesso la guardiamo come una pagina d’agenda, segnata da una cifra e da un mese. La trattiamo alla
leggera, come un foglio di carta.
Se potessimo frugare il mondo e vedere questo giorno elaborarsi e nascere dal fondo dei secoli,
comprenderemmo il valore di un solo giorno umano donato da Te, o Signore.
(Madeleine Delbrel)

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