26/03/2017 – 4ª Domenica di Quaresima

“Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che Mosè ha parlato con Dio; ma costui non sappiamo di dove sia.” rispose: loro quell’uomo: Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta.. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla.” Gli replicarono: sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?” (Giovanni 9,1-38).
Siamo nel cuore del tempo verso la Pasqua, la Chiesa ci invita decisamente a cambiare il passo! Lo fa offrendoci il racconto che coinvolge quest’uomo, cieco dalla nascita, che torna a vedere dopo l’incontro con Gesù, sconvolgente e concretissimo, che gli cambia la vita, letteralmente! Sembra un miracolo inaudito e impossibile: “Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato” (Giovanni 9,32), ma al centro c’è il cammino di conversione che è lo stesso che dobbiamo fare anche noi: da non conoscere Gesù al riconoscerlo Dio; per quell’uomo, dapprima, Gesù è un semplice uomo, poi un profeta, infine Signore! Al termine di questa vicenda l’uomo esclama: “Credo, Signore!” (Giovanni 9,38), mentre quelli intorno a lui sembrano restare increduli, non accettano la sua testimonianza, anzi la mettono proprio in dubbio, fino a non riconoscerne nemmeno l’identità, “ma i Giudei non credettero di lui che era che fosse stato cieco e che avesse recuperato la vista” (Giovanni 9,18).
In questo ricco brano di Giovanni c’è tutto per capire chi è Gesù: Figlio dell’Uomo, Signore, Signore del sabato, Luce del mondo. Gesù è venuto per ridare la vista ai ciechi, per guarire, perdonare, donare libertà e vita nuova alle persone che si lasciano incontrare da Lui. È venuto a portare a compimento la creazione, “sputò per terra, fede del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco” (Giovanni 9,6), a togliere il velo che impediva la vista di Dio, a mostrare definitivamente la Gloria di Dio, Padre della vita, iniziata già nel popolo di Israele con i patriarchi e Mosè e i profeti. Il Mistero di salvezza appena iniziato e imperfetto ma già glorioso, con le dieci parole donate al Sinai (Esodo 34,27-35,1), ora trova pienezza nella Parola divenuta Uomo, che donerà la vita per ogni uomo. Non abbiamo, quindi, solo leggi da rispettare, quelle nella prima Alleanza, ma vivere amore e misericordia verso tutti, con la Nuova Alleanza realizzata da Gesù.
In questa settimana chiediamoci quali sono i nostri ostacoli che causano la fatica nel credere al Signore, qual è il velo che dobbiamo ancora rimuovere che ci impedisce di conoscere Gesù come Figlio di Dio Padre. Ripercorriamo, invece, i doni di Grazia che ci hanno aiutato a vedere Gesù nella nostra vita, gli incontri e le testimonianze che ce lo hanno fatto conoscere; cerchiamo quei segni di conversione, avvenuta in noi e nei fratelli accanto a noi, che ci aiutino a camminare nella fede. A che punto siamo nel nostro cambiamento di sguardo verso gli altri? ancora giudichiamo i peccati e non ci apriamo alla misericordia?

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