29/09/2019 – 5ª Domenica dopo il Martirio di S. Giovanni

Luca 6,27-38
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano.(…) Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.(…) Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio”.

La prima parte di questo brano, decisamente assai conosciuto, ribalta completamente il modo di agire che accomuna tutti . Come si fa a reagire come vuole Gesù davanti alle ingiustizie che vengono perpetrate direttamente a noi? Pare che il Signore ci inviti ad essere deboli e a lasciarci soverchiare dagli arroganti senza reagire…ha senso tutto questo?

Quello che Gesù vuol farci compiere è un passo deciso verso un cambiamento di rotta che ci allontana dal modo di intendere del mondo, per entrare sempre più profondamente nel cuore di Dio e diventare come Lui….

“Noi diventiamo quello che fissiamo”, ed è proprio Gesù a dirci come fare per intraprendere questo cammino: occorre somigliare a chi ha fatto il nostro cuore, a Dio stesso. Lui che ha plasmato il nostro desiderio più profondo ci mostra la strada per essere veramente uomini liberi, ovvero rimanere ancorati a Lui: detto così pare una cosa irraggiungibile e assai poco concreta…ma Gesù stesso ci dà la soluzione, basta ascoltarlo: “Siate misericordiosi come il Padre vostro”…

Ecco, è quel “come” che svela la strada.
Metterci davvero alla sequela di Gesù,immagine del Padre, per scoprire lo stile di vita che ci fa essere completamente uomini. Da soli è impossibile, occorre chiedere, incessantemente.

Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri,
mi scruti quando cammino e quando riposo.
Ti sono note tutte le mie vie. (Sal 138)

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