“Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.” (Marco 5,1-20).
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La guarigione della persona affetta da uno spirito impuro rappresenta uno dei miracoli di Gesù più impressionanti e difficili da comprendere.
Scopriamo Gesù impegnato, diremmo oggi, in una sorta di esorcismo verso una persona davvero indemoniata e problematica.
Possiamo cogliere alcuni aspetti di questo racconto evangelico.
La persona colpita dal questo male interiore vive tra i sepolcri: il luogo del dolore e della solitudine di cui è impregnata la vita umana.
Gesù dialoga con questa persona che lo identifica in modo netto. L’Evangelista Marco sappiamo che si dedica a presentare l’identità di Gesù.
Gesù affronta la situazione, non semplice, e riesce a liberare l’uomo e a trasferire il male in una mandria di porci, considerati impuri i quali precipitano.
Verifichiamo due situazioni opposte da questo fatto: la gente respinge Gesù perché ha paura; la persona guarita vuole invece seguire Gesù.
Gesù si allontana da entrambi, prende le distanze, quasi a dirci la difficoltà a poter continuare la sua opera di annuncio.
Che cosa comprendiamo noi? Capiamo che il male si sconfigge solo con il bene. Cogliamo che il male distrugge e genera relazioni complicate e difficili. Infine il Signore, in situazioni paradossali come questa, ci chiede di pregare.
Immagine: Gerasa