30/08/2019 – Beato Alfredo Ildefonso Vescovo di Milano

In quel tempo. Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo sul Signore Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa Maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro. (Giovanni, 1, 35-42)

Il brano di Vangelo di oggi è un brano che sicuramente avremo sentito e letto tante volte, eppure ha sempre qualcosa di nuovo da dirci. Ci sono infatti tanti spunti che mi colpiscono e mi fanno riflettere.In primo luogo, mi colpisce la fiducia incondizionata che i discepoli di Giovanni il Battista hanno nei suoi confronti. Bastano, infatti, poche parole di Giovanni per far sì che i due uomini seguano Gesù.Mi colpisce poi lo scambio di battute tra i due discepoli e Gesù stesso: alle domande postagli dai due, per rispondere Gesù non usa tanti giri di parole ma li invita semplicemente a seguirlo.Infine, mi colpisce l’immagine di Simon Pietro, che non dice nulla, ma con grande naturalezza si fida del fratello, si lascia condurre da Gesù e si affida a tal punto da lasciarsi battezzare con un nuovo nome.In queste parole di Giovanni, quindi, possiamo “leggere” un cerchio di fiducia che si instaura a partire dai discepoli nei confronti di Giovanni il Battista, per arrivare fino a Pietro nei confronti di suo fratello e di Gesù. Ad accrescere questa fiducia sono anche gli sguardi che i personaggi si scambiano: Giovanni, infatti, fissa lo sguardo su Gesù prima di invitare i suoi discepoli a lasciarlo per seguire “l’Agnello di Dio”, e Gesù fissa lo sguardo su Simon Pietro prima di chiamarlo a seguirlo e a diventare il Pietro che tutti noi conosciamo con le sue virtù e le sue debolezze.E noi siamo in grado di fidarci dei nostri fratelli, di coloro che per noi rappresentano dei maestri e delle guide, e del Signore stesso?Preghiamo oggi perché sappiamo riconoscere lo sguardo del Signore su di noi e, accolti da questo sguardo, riusciamo a lasciarci trasformare da Lui.

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