19/10/2020 – S. Paolo della Croce – S.S. Giovanni de Brebeuf e Isacco Jogues

Gv 1, 40-51
In quel tempo. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro. Il giorno dopo Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsaida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nazaret». Natanaele gli disse: «Da Nazaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaele: «Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».


La scena di questo passo descrive una sorta di “passaparola” tra persone che si conoscono fra loro e che hanno lo stesso desiderio di conoscere il Messia di cui hanno sempre sentito parlare nelle Sacre Scritture.
E’ come un insieme di anelli che si legano fra loro formando una catena umana che segue entusiasta Gesù, convinti di avere trovato finalmente il Maestro tanto atteso.
Sono persone semplici e sincere.

Soprattutto Natanaele appare come un uomo schietto, sia manifestando agli altri con sincerità il suo scetticismo, sia con se stesso, aderendo con prontezza all’invito di Filippo: “Vieni e vedi”.
E’ sincero, quindi libero, anche di fronte a Gesù perchè riconosce la verità del suo sguardo su di lui e intuisce il suo Mistero.
E’ un uomo che sa avanzare nella scoperta della verità tanto che Gesù gli promette che “vedrà cose più grandi”.

L’ha promesso a Natanaele, ma lo promette anche a ciascuno di noi, se siamo desiderosi di amarlo e di seguirlo.

Fa’, o Signore, che non mi stanchi di cercarti,
ma sempre con cuore ardente cerchi il tuo volto.
Donami la forza di cercarti.
Tu che ti sei fatto trovare
e mi hai dato la speranza
di poterti trovare sempre di più.

(Sant’Agostino)

Articolo precedente19/10/2020 – Lunedì della 29ª Settimana del Tempo Ordinario
Articolo successivo20/10/2020 – Martedì della 29ª Settimana del Tempo Ordinario