22/09/2020 – SS. Maurizio e compagni e beato Luigi Maria Monti

Luca 18, 35-43

In quel tempo. Mentre il Signore Gesù si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!». Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.

Il cieco vive la sua normale quotidianità, seduto lungo una strada. Non sappiamo cosa provi (l’evangelista non ci dice nulla in merito), ma possiamo immaginare si trovi in una sorta di “accettazione” delle sue condizioni, proprio come noi, quando sopravviviamo alle abitudini, alla routine (lavoro, famiglia, amici, preoccupazioni, impegni …) magari “buona”, magari mediocre.

Ad un tratto sente frastuono e chiede alla gente cosa stia accadendo (parte persino in svantaggio rispetto a noi credenti, che abbiamo avuto molte occasioni per incontrare o almeno conoscere Gesù e il suo messaggio). Non appena gli dicono che sta passando Gesù, senza nemmeno pensarci, si mette a gridare: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!».

Ha riconosciuto la sua identità, ha intuito che questo incontro può cambiargli la vita … così gli corre incontro dicendo quelle parole così dense di significato, quelle parole che tutti noi dovremmo pronunciare ogni volta che ci mettiamo davanti al Signore.
“Gesù, abbi pietà di me, perché sono cieco e non so apprezzare i doni che mi hai dato … abbi pietà perché non sono nulla, perché la mia vita talvolta sembra inconsistente e priva di senso … Abbi pietà, soprattutto, perché la cecità mi impedisce di accorgermi che Tu sei il mio vero bene, che Tu vuoi il mio vero bene …”

Cosa vogliamo che il Signore ci faccia? Cosa chiediamo per noi oggi?
Che ci faccia vedere! Che illumini i nostri momenti di buio e incertezza, che ci accompagni nella scelta del bene, che ci aiuti a riscoprire la fede dentro di noi.
E che questa fede, che ogni giorno va riscoperta, non solo renda nuova ogni nostra giornata, ma ci porti ad annunciare Gesù con le parole, ma soprattutto con una vita donata e a servizio degli altri (il cieco non arriva, infatti, da solo a Gesù – non sarebbe stato in grado – ma Gesù vuole che siano altri a condurlo da Lui).

Pietà di me, o Signore, secondo la tua misericordia;
non guardare ai miei peccati e cancella tutte le mie colpe;
crea in me un cuore puro
e rinnova in me uno spirito di fortezza e di santità.

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