“Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola.” (Marco 10,1-12).
Gesù e i discepoli si avviano verso Gerusalemme. Incontrano una folla al di là del fiume Giordano. E mentre Gesù svolge la sua predicazione un gruppo di farisei gli si avvicina, come al solito, per metterlo alla prova.
La questione che i farisei pongono a Gesù riguarda il fatto se al marito é lecito ripudiare la propria moglie. É una questione molto delicata quella posta dai farisei che ha un intento chiaramente provocatorio.
Gesù chiede ai farisei che cosa prevede la Legge di Mosè. La risposta dei farisei é capziosa e senza motivazione. Mosè ha consentito che il marito abbia il potere di dare l’atto di ripudio alla propria moglie.
Ed é qui che Gesù con grande autorevolezza e semplicità spiega che cosa c’è scritto nel Libro della Genesi. É la durezza del cuore che non permette di andare in profondità sul senso della creazione e del pensiero di D-o.
D-o non ha creato l’uomo e la donna per dividerli ma per unirli. Ha pensato a distinguere le diversità e le particolarità tra uomo e donna. Ma nel medesimo tempo ha pensato che il loro vivere insieme sia per l’unità. L’amore di D-o, la misericordia di D-o fin dalla creazione é tesa a generare unità nella vita umana.
Scoprire questa dimensione é come scoprire il tesoro dell’amicizia descritto dal Libro di Siracide (6,5-17).
Forse noi non ci rendiamo conto che Gesù, nell’Evangelo di oggi, non ci dà la soluzione e la ricetta alle questioni che riguardano la relazione tra uomo e donna ma ci indica il percorso, la strada verso cui tendere. La pretesa dei farisei é quella di prevedere ancora il possesso come regola della vita umana. Il Buon D-o, attraverso la sua Parola, ci indica la scoperta dell’altro da noi.