01/05/2023 – S. Giuseppe lavoratore – S. Riccardo Pampuri

Mt 13,54-58

In quel tempo. Il Signore Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi?

 

Da dove gli vengono allora tutte queste cose?».

 

 

Ed era per loro motivo di scandalo.

 

Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

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Non è costui il figlio del falegname?” Se per noi non è sempre facile vivere la fede in Gesù perché di persona non l’abbiamo mai incontrato e ci basiamo su quello che ci è stato tramandato, anche al tempo di Gesù non deve essere stato facile capire chi fosse, vedere la divinità in un uomo come tanti. Per la gente di Nazareth era noto a tutti chi fosse Gesù, in che famiglia fosse cresciuto, la sua storia e le sue origini. Come poteva compiere tali miracoli? Ecco, che per la loro incredulità non compie prodigi.

La sorpresa, il cambiamento: siamo sempre alla ricerca di qualcosa di grande che capiti nella nostra vita, ci aspettiamo gesti e segni chiarificatori per le nostre scelte. Tante volte però il nostro cuore rimane chiuso al cambiamento, le novità ci spaventano, sappiamo già cosa possiamo aspettarci da una persona e ci lasciamo sfuggire tante occasioni in cui può
capitare qualcosa di bello per la nostra vita, che chi incontriamo abbia una parola buona per noi.

Ricordo quando ho incontrato per la prima volta l’uomo che poi è diventato mio marito. Pensando alle prime volte che l’ho conosciuto e alla prima gita che abbiamo fatto, l’avevo giudicato uno che non aveva molto da dare. Simpatico sì ma niente di più. Eppure avevamo passato una bella giornata insieme, avevamo parlato tanto e c’eravamo raccontati tante esperienze vissute. Se non avessi dato ascolto a quella voce che diceva “ma perché no”, forse ora non saremo una famiglia!

Ecco un piccolo esempio di come i preconcetti e i pregiudizi che abbiamo (nella fede, verso una persona, o una proposta che ci viene fatta) possono chiuderci la possibilità di
ricevere un bene che neppure immaginiamo, di un prodigio nella nostra vita.

 

Ricordo momenti in cui ho vinto i miei pregiudizi e sono rimasta positivamente sorpresa per quello che ho ricevuto?

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