“Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”
Matteo 4,12-17
Oggi mi sembra che il Vangelo ci racconti di un “passaggio di testimone” fra Giovanni, che ormai è stato imprigionato e sembra aver concluso forse il suo compito di annunciare la verità, e Gesù che “da allora cominciò a predicare” (v.17). La Parola di Dio non si arresta nemmeno a causa di fatti negativi e che apparentemente segnano una fine. Anzi, in questi casi Dio aumenta la sua presenza e la sua forza: questa volta invia il Figlio, il Suo Verbo. Lo sappiamo bene, perché purtroppo Gesù raccoglie anche il testimone di una fine dolorosa, anzi di una morte peggiore di quella di Giovanni, ma anche allora la morte non è la fine.
E tutto ha già inizio con la predicazione del Regno da parte di Gesù, quel regno dei cieli che i giudei attendono e che, però, non riconoscono presente e vivo in Gesù. La missione di Gesù è far conoscere il Padre, annunciare il Suo Regno, mostrare la presenza di Dio a tutti i popoli, anche alle genti lontane da Israele, come è stato annunciato per secoli dai profeti, Isaia per esempio. Anche questo profeta, prima del silenzio, ricorda che “nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell’abbandono confidente sta la vostra forza”(Isaia 30,15): anche nelle difficoltà e nell’apparente silenzio di Dio o nella crisi e nel male Dio non abbandona il suo popolo, non ci lascia soli, dobbiamo confidare.
Lo ha sperimentato nella sua ricca e tribolata vita anche s.Paolo, che è restato “saldo nella speranza della gloria di Dio” (Romani 5,2), ovvero certo della Resurrezione, tanto da vantarsi per le tribolazioni: che parole forti!
Che la fede e la certezza di Paolo possano essere almeno una briciola anche le nostre! “la speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito santo che ci è stato dato.”(Rom 5,5)
Si, vero, Dio aspetta la nostra conversione e ci dà infinite occasioni e avvertimenti, ma intanto Lui ci ha già donato la salvezza e il suo amore!