02/09/2021 – Giovedì della 22ª Settimana del Tempo Ordinario

“Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». “. (Luca 5,1-11).

La chiamata di Simon Pietro nell’Evangelo di Luca e anche quella di Giovanni e Giacomo avviene in un contesto diverso dagli altri Evangeli.

Gesù chiede a Simon Pietro di scostarsi dalla riva per poter spiegare la Parola alla folla che lo circonda desiderosa di ascoltarlo. Simon Pietro si rende disponibile.  E addirittura si rende disponibile a prendere il largo e a gettare le reti quando Gesù glielo chiede.

Pietro è scoraggiato perché la sera prima non aveva preso nulla andando a pescare. Si fida di Gesù. Ed è sorpreso perché le reti sono piene di pesci. É una pesca miracolosa.

Ma quello che ci colpisce nell’Evangelo sono le parole di Pietro nel dialogo con Gesù: “allontanati da me perché sono un peccatore”. Al di là di quello che si possa immaginare, le parole di Pietro sono il segno della umile sequela. Il rappresentante principale dei discepoli riconosce la sua fragilità umana.

É in questo frangente che Gesù affida il compito della missione intera cioè  essere pescatore di uomini, ovvero riportare a conversione, il popolo d’Israele. Questa è la missione di Gesù.

Oggi la nostra fede ci chiede davvero di portare l’annuncio verso tutti coloro che sono disponibili ad ascoltare la Parola, ma prima di tutto ci viene chiesta l’umiltà nel riconoscere quanto spiritualmente poveri siamo.

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