04/02/2017

“Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.” (Marco 6,30-34).
Gesù raccoglie intorno a sé i discepoli che sono stati mandati ad annunciare in tutta la Galilea che il tempo é compiuto e il Regno dei cieli é vicino. Potremmo dire che Gesù insieme ai suoi fa un briefing, una riunione di verifica. Vede che i suoi discepoli sono stanchi. E chi non lo sarebbe dopo una attività intensa e senza sosta! Addirittura non c’é tempo nemmeno per mangiare.
Gesù sostiene i suoi discepoli e li porta in disparte perché si rende conto che occorrono dei momenti per recuperare. É come quando si fa una gara. Dopo aver dato tutto é necessario avere un momento di recupero.
Ma qui viene il bello: le folle seguono Gesù e i suoi discepoli. Non mollano perché – dice l’Evangelo – addirittura intuiscono e precedono Gesù e i suoi.
Gesù ha compassione perché capisce che la gente ha bisogno anch’essa di sostegno. Sono persone erranti senza una meta e soprattutto senza guida.
Quante volte anche noi ci sentiamo svuotati e incapaci di trovare il bandolo della matassa. Abbiamo bisogno di ristoro. Siamo affaticati e senza meta.
Che cosa ci rafforza in questi momenti? La forza delle relazioni e della preghiera. Non serve fuggire e nemmeno chiudersi in se stessi. Bisogna aprirsi alla novità dell’incontro.

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