05/08/2019 – Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore

“Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare».” (Matteo 14,13-21).

Gesù ha saputo della uccisione di Giovanni Battista e si ritira in un luogo in disparte. Medita con tristezza la fine del precursore. La folla però lo segue. La missione e l’annuncio non possono fermarsi. Gesù guarisce ancora molta gente.

É ormai sera e i discepoli invitano Gesù a congedare la folla. Sono più di cinque mila persone. Hanno fame. Gesù invita i suoi discepoli a non lasciare la gente affamata. Invita i suoi discepoli a dare loro stessi da mangiare. Ma come é possibile tutto questo?

La moltiplicazione dei pani e dei pesci non é un miracolo qualsiasi. Non é un miracolo voluto da Gesù ma dai suoi discepoli che riescono a trovare poco e niente, cinque pani e due pesci, per sfamare una grande folla affamata.

Quello che stupisce di questo racconto è certamente la tanta gente sfamata con quasi niente ma forse lo é di più quello che é avanzato, dodici ceste.

Nella logica evangelica di Gesù l’impossibile diventa possibile, il niente diventa il tanto, la fame diventa sazietà.

E noi crediamo possibile tutto questo? Solo la fede ci dà occhi diversi per vedere l’oltre e superare le nostre fragilità, incapacità, l’inconsistenza di quello che ci basta. Signore aiutaci ad avere occhi per vedere il bene!

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