05/03/2017 – Domenica all’inizio di Quaresima

“Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato 40 giorni e 40 notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: “se tu sei il Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane.” Ma egli rispose: sta scritto: non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.” (Matteo 4,1-11)
Anche Gesù come ogni uomo alla fine è stato tentato: di mettere davanti a tutto la potenza della sua parola creatrice e dirigere a proprio favore gli eventi e le cose; di presentarsi come un dio forte e potente che comanda e che si fa servire; di diventare padrone del mondo e possedere ogni angolo della terra. Ricordandosi di essere Figlio di Dio, avendo nel cuore la Parola di Dio, accompagnato dallo Spirito, ha scelto di vivere la fedeltà a Dio Padre che è Amore e non seguire Satana che è divisione. Conosciamo tutti, invece, quali sono le nostre tentazioni, forse non tanto diverse da quelle di Gesù: affidarci alla sicurezza delle cose concrete e dei nostri progetti, usare la nostra autorità per far vedere quanto valiamo e siamo bravi, essere i primi a cui gli altri devono dire grazie, invece di metterci noi al servizio. La più grande tentazione è illuderci di bastare a noi stessi. Ecco perché la prima lettura ci suggerisce un sano digiuno (4 volte nei primi versetti): togliere il superfluo e tornare all’essenziale, dimenticare la ricchezza delle cose e dare priorità alle persone, togliere l’ingiustizia e aprire il cuore a Dio e ai bisogni concreti degli altri (Isaia 58,6-7). Perciò oggi inizia la nostra quaresima, il tempo della riconciliazione, “ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza” (2Corinti 6,2): questo è il nostro Xαἱpὁs = tempo favorevole. Deponiamo le armi nei confronti di Dio, togliamo il sospetto che Dio ci voglia privare di qualcosa, ci voglia suoi burattini, ci voglia rendere la vita meno divertente. “Lasciatevi riconciliare con Dio” dice san paolo a ciascuno di noi (2Corinti 5,20). Come Israele e Gesù nel deserto hanno scelto chi servire (“il Signore tuo Dio adorerai, a lui solo renderai culto“ Deuteronomio 6,13), così oggi la nostra vita ci mette alla prova e ci chiede quotidianamente di decidere da che parte stare, se servire Dio con gioia oppure seguire tutte le altre seduzioni del mondo.
Adorare significa “portare alla bocca”: chiediamoci chi mettiamo al primo posto nella nostra vita, di cosa ci nutriamo quotidianamente: se dei video su Facebook, se di certe opinioni gridate in tv, se delle dicerie e dei pregiudizi, se solo dei nostri interessi. Interroghiamoci sulle risposte che escono “dalla nostra bocca” e dalla nostra vita: sono colme di Spirito e della Parola di Dio come quelle di Gesù? Iniziamo questa prima settimana dedicando un tempo buono all’ascolto della Parola, decidiamo un gesto concreto di condivisione verso un fratello in difficoltà, disponiamoci al servizio delle persone a noi vicine per iniziare il vero digiuno gradito a Dio.

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