05/10/2017 – V Giovedì dopo il martirio di Giovanni il precursore

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai Giudei: «Come mai si dice che il Cristo è figlio di Davide, se Davide stesso nel libro dei Salmi dice:
“Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra
finché io ponga i tuoi nemici
come sgabello dei tuoi piedi”?
Davide dunque lo chiama Signore; perciò, come può essere suo figlio?».(Luca 20, 41-44)

Ci troviamo di fronte ad un brano inserito, secondo l’evangelista Luca, nel giorno di martedì della settimana santa -per noi ambrosiani detta “autentica”-, esattamente posto tra l’ingresso di Gesù in Gerusalemme cap. 19 e l’inizio della passione cap. 22.
Gesù è alle prese in un dialogo polemico con i Giudei, stavolta ponendo lui stesso una domanda e citando a sua volta il v. 1 del salmo 110 definito oracolo messianico del re sacerdote.

Per comprendere questo testo ci vengono in aiuto alcuni passi tratti dal Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC).

n. 439 “Numerosi ebrei ed anche alcuni pagani che condividevano la loro speranza hanno riconosciuto in Gesù i tratti fondamentali del « figlio di Davide » messianico promesso da Dio a Israele. Gesù ha accettato il titolo di Messia cui aveva diritto, ma non senza riserve, perché una parte dei suoi contemporanei lo intendevano secondo una concezione troppo umana, essenzialmente politica”.

Quale idea ho del Cristo “Figlio di Dio”? So mettermi sui suoi passi, fino al Golgota, come lui senza riserve? Nella mia vita quotidiana: scuola, lavoro, famiglia, ecc. come presento il Signore Gesù?

n. 447 “Gesù stesso attribuisce a sé, in maniera velata, tale titolo allorché discute con i farisei sul senso del salmo 110, ma anche in modo esplicito rivolgendosi ai suoi Apostoli. Durante la sua vita pubblica i suoi gesti di potenza sulla natura, sulle malattie, sui demoni, sulla morte e sul peccato, manifestavano la sua sovranità divina”.

Le giornate sono piene di fatiche, di gioie, talvolta qualche dolore. Mi ”affido” al “mio Signore”? A colui che mi dona la forza per superare le prove della vita ma anche a ringraziarlo per il bene e il bello ricevuto?

O Signore, Padre onnipotente, che hai generato il tuo Figlio dalla tua sostanza come da un seno, prima della stella del mattino, ti preghiamo: ci illumini con la luce della sua gloria, colui che con te ha creato dal nulla la luce, che non è mai uscito da prima della sua nascita nel tempo e che, Signore nato per noi, è uscito dal seno di una vergine. Rendi partecipi della sua Passione coloro ai quali hai promesso di diventare eredi della sua gloria.

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