06/09/2023 – Mercoledì della 1ª Settimana dopo il Martirio di S. Giovanni

Lc 16, 9-15

Il Signore Gesù disse: «Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.

 

 

Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto,
è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?

 

 

Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».

 

 

I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole»

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Al centro della pagina di Vangelo di oggi vi è la frase “Nessun servitore può servire due padroni“. Si tratta di un monito per salvaguardare la fedeltà del nostro cuore di fronte alle sfide della vita.

Fedeltà è la parola che come un filo rosso lega tutto il brano e ci interroga sulle nostre scelte e sullo stile che vogliamo fare nostro nella vita quotidiana.

Spesso siamo di fronte a tante prove che ci indurrebbero a lasciare tutto, tante delusioni che vorrebbero convincerci ad abbandonare la fedeltà al Signore per lasciarci sedurre dalle luci a volte ingannevoli di un modo diverso di vivere la realtà che ci è stata donata.

La tentazione è proprio quella di voltarsi dall’altra parte e allontanarsi dal Signore.
Accade soprattutto quando le cose non vanno come avremmo voluto, quando il mondo tutto attorno sembra sempre più oscurarsi.

È proprio lì che il Signore ci aspetta e ci accoglie e rinnova la sua fedeltà verso di noi, un’alleanza che ha come fondamento la promessa della nostra felicità e di una vita piena. Proprio nella tempesta ci viene chiesto di mantenerci saldi a Gesù crocifisso che per Amore ha deciso di rimanere fedele.

Per noi il Crocifisso rappresenta la certezza di non essere soli ed é il monito ad essere fedeli a noi stessi, in piena relazione con un Dio che non smette di amarci e pervade il nostro cuore con il Suo Amore incondizionato. Certo può costare fatica, può a prima vista intimorire, ma l’esperienza di un Amore così totale che ci abbraccia ci farà scoprire che lì c’è una fiamma che arde nel nostro Cuore e che dà senso alla nostra vita.

 

Meditiamo in questa giornata questi versetti del libro del profeta Geremia.
Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto forza e hai prevalso.
Sono diventato oggetto di scherno ogni giorno;
Mi dicevo: «Non penserò più a lui,
non parlerò più in suo nome!».
Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo.”

(Ger 7,7.9)

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