07/03/2023 – Martedì della 2ª Settimana di Quaresima

“In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.” (Matteo 23,1-12).

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L’insegnamento di Gesù che meditiamo nell’Evangelo di oggi, ancora una volta ci aiuta a calibrare bene il nostro cammino di quaresima.

Ciò che Gesù insegna alla gente e ai suoi discepoli va in una direzione diversa rispetto all’insegnamento delle autorità religiose delle comunità ebraiche del suo tempo.

É paradossale pensare di essere incapaci di testimoniare la propria fede solo a parole e non viverla in pratica.

Ma tutto questo se può essere considerato scontato non rappresenta la conclusione dell’insegnamento di Gesù che apprendiamo da questo passo evangelico.

La radice dell’insegnamento di Gesù, le sue parole, trovano radicamento nelle parole del profeta Isaia.

Gesù le sintetizza in una parola: umiltà.

L’umiltà si vive non mettendosi in mostra, non compiacendo se stessi, non facendosi chiamare “rabbi”, “padre” o “guida”.

L’umiltà si testimonia sentendosi fratelli, senza esaltarsi, ma vivendo in semplicità.

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