“Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento.” (Luca 3, 15-16. 21-22)
In questa liturgia si possono trovare tante affermazioni fondamentali per la nostra fede (“venne una voce dal cielo: Tu sei il Figlio mio, l’amato”) (Luca 3,22), ma mi incuriosiscono le domande e alcune suggestioni. La prima: “il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo” (Luca 3,15) o “cercate il Signore mentre si fa trovare, invocatelo mentre è vicino” (Isaia 55,6), sono le domande che tutti ci facciamo: chi è Cristo? Dove lo possiamo trovare? Talvolta infatti ci sentiamo “lontani” da Dio, non lo vediamo… la “risposta” credo si trovi solo stando in preghiera, come ha fatto anche Gesù, d’altra parte (Luca 3,21) – che di sicuro non aveva bisogno del battesimo come lo intendiamo solitamente noi, nell’accezione di remissione del peccato originale – perché nella preghiera sta il segreto della relazione con il Padre, il nostro scoprirci figli, il rapporto d’amore che ci unisce nello Spirito. Anche noi siamo figli amati!
La seconda suggestione, infatti – che è strettamente legata alla prima- è l’essere introdotti nella vita trinitaria tramite il Battesimo, che ci fa dimora dello Spirito, figli di Dio, fratelli fra noi. Ce lo ricorda s.Paolo: “siete concittadini dei santi e familiari di Dio”! “Ora in Cristo Gesù voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo” (Efesini 2,13). Vuol dire che Gesù ha dato la vita per guadagnarci al Cielo insieme a Lui. “Lontani e vicini” dice la relazione che esiste fra due persone, di solito la distanza che mettiamo fra “noi” e “altri”, noi che ci sentiamo migliori, superiori, giusti, buoni, perfetti e gli altri, diversi, inferiori, peccatori, cattivi, indegni; talvolta questa distanza diventa separazione, inimicizia. Gesù è venuto per abbattere “il muro di separazione, cioè l’inimicizia” (Efesini 2,14), per “riconciliare” (Efesini 2,16), “annunciare pace” (Efesini 2,17).
Iniziamo il 2017 con Gennaio, il mese in cui la Chiesa pone attenzione alla pace, il primo dono da invocare da Dio, che è nostra Pace, alla preghiera con i fratelli ebrei, con gli altri fratelli cristiani nella settimana ecumenica. Impariamo da Gesù a “riconciliare”, “eliminare l’inimicizia”, a considerarci fratelli e a vivere da “amati”.