09/01/2017

“Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di D-o è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».” (Marco 1,14-20).
Dopo il tempo di Natale e il Battesimo di Gesù al Giordano, la liturgia ci immerge subito nella predicazione e nell’annuncio evangelico.
L’Evangelo di Marco ci riferisce il passaggio di consegne da Giovanni Battista e Gesù.
Giovanni viene arrestato. Gesù inizia la sua attività in Galilea. É molto probabile che Gesù conoscesse da vicino la predicazione di Giovanni, tanto é vero che Gesù stesso non ha difficoltà a scegliere i suoi primi collaboratori che sono pescatori nel Lago di Galilea e tra questi Andrea che é discepolo del bAttista. Il testo evangelico ci ricorda appunto la chiamata di Andrea, Simone, Giacomo e Giovanni.
Ma l’aspetto più interessante sono le prime parole di Gesù all’inizio della sua attività pubblica: il tempo é compiuto, il regno del Signore é presente, convertitevi a questa buona notizia. Marco afferma appunto convertitevi all’Evangelo.
Che cosa vogliono dire queste espressioni di Gesù?
Sono espressioni rivolte al contesto già preparato dal Battista ma possiamo anche renderle attuali a noi che ascoltiamo oggi questa Parola.
Riprendendole possiamo dire così: questo é il tempo propizio. Il Signore é presente nella nostra vita, é in noi e con noi. Indirizziamo la nostra vita senza indugio verso la Buona Notizia che il Signore é nostro compagno di strada, attraverso la presenza del suo Figlio, l’amato.
Questo é semplicemente l’impegno che ci viene chiesto. Cerchiamo di essere persone di speranza. Già questo, nella complessità di questo tempo, é una prospettiva che va in controtendenza rispetto alle situazioni attuali che sembrerebbero volgere più alla oscurità che alla luce! Gesù, il Cristo, il Salvatore, l’Emmanuele é con noi, oggi!

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