“Ed egli rispose: -Non ne ho voglia-. Ma poi si pentì e vi andò.” (Matteo 21, 28-32)
Questo Vangelo mi fa pensare allo stile del cristiano, con la domanda se, per me, sia qualcosa da assumere per preservare una certa immagine di fronte agli altri oppure se si tratti di una questione che ha a che fare con l’essere, con la concretezza della vita, con la quotidianità.
Anche in questo estratto dal Vangelo si parla di un “atteggiamento doppio” nel senso però di qualcuno che prima ascolta le parole del padre, si oppone (per non voglia, per ribellione, chissà!) ma poi si pente della sua risposta disobbediente e realizza l’invito del padre.
Mi colpisce questa citazione del pentimento, mi fa domandare da dove abbia origine! Forse il figlio ha custodito in sé le parole del padre, che a poco a poco, forse tormentandolo e provocandolo, sono riuscite a incoraggiarlo e a cambiare il suo comportamento.
Così penso accada anche per me: mi accorgo di essere pentita sinceramente quando sento affezione verso la Parola del Padre, quando mi accorgo con dispiacere di essere lontana da un Amore, lo stesso Amore che mi incoraggia sempre a piccole e grandi conversioni.