11/10/2019 – S. Alessandro Sauli – S. Giovanni XXIII

Luca 21, 34-38
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo». Durante il giorno insegnava nel tempio; la notte, usciva e pernottava all’aperto sul monte detto degli Ulivi. E tutto il popolo di buon mattino andava da lui nel tempio per ascoltarlo.

Nel brano di oggi, Luca sembra volerci mettere in guardia, quasi intimorirci, quando ci ricorda che “quel giorno”, il giorno del giudizio, arriverà quando meno ce lo aspettiamo e si abbatterà su di noi. Dobbiamo quindi fare attenzione a non farci cogliere impreparati, facendoci trovare col cuore appesantito dagli affanni della vita.
Ripensandoci, la nostra vita è fatta di situazioni e di incontri inaspettati che possono trasformare la nostra vita in meglio o, alcune volte, in peggio. Spesso però sono proprio questi momenti a sconvolgerci la vita e a renderla davvero gustosa. Dovremmo imparare a lasciarci sconvolgere da ciò che non avevamo previsto, lasciarci accogliere dall’inafferrabile, proprio come Maria che, dicendo il suo Sì davanti a ciò che non avrebbe mai aspettato per la sua vita, ha cambiato le sorti dell’umanità.
Mi colpisce, infine, la figura del popolo che “di buon mattino” si reca da Gesù, nel tempio sul Monte degli Ulivi, per ascoltare i suoi insegnamenti.
Queste persone rimangono affascinate da Gesù che nel tempio insegna, e noi? Sappiamo lasciarci affascinare dalla Parola del Signore? Siamo disposti a dire il nostro “Sì” davanti a ciò che non avevamo previsto?
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