11/10/2019 – S. Giovanni XXIII

“Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.” (Luca 11,15-26).

L’Evangelo che oggi ascoltiamo racconta lo stupore della gente dopo che Gesù ha liberato un uomo da un demonio muto. A seguito di questo evento l’uomo guarito ha iniziato a parlare.

Alcune persone dubitano e sostengono che Gesù libera in nome di Beelzebùl, considerato il dio delle mosche. Gesù conosce i pensieri di questa gente. Egli fa presente che questo demonio é venuto per dividere. Il suo potere si insinua continuamente nella vita umana.

Gesù ribadisce che il suo compito é liberare con il “dito di D-o”, cioè far tacere definitivamente la presenza di ciò che divide. Per questo bisogna essere ben attrezzati, sapendo che questo demonio ritorna e qualche volta il suo agire è pervasivo, ammaglia, trova spazio senza che ce ne accorgiamo.

La sintesi evangelica, “chi non è con me è contro di me”, ci fa capire che non ci sono mezze misure nella relazione con Il Signore.

É per questo che Gesù ha insegnato ai discepoli a pregare. La preghiera ci aiuta ad uscire dal pericolo delle tentazioni. Li Beelzebùl ha gioco facile.

Chiediamo al Signore di aiutarci in questo cammino che è la nostra vita a fuggire dalle tentazioni con la preghiera.

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