“In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai capi dei sacerdoti ed agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
(..) Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli
consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: / “La pietra che i costruttori hanno scartato / è
diventata la pietra d’angolo; / questo è stato fatto dal Signore / ed è una meraviglia ai nostri occhi”? …” (Matteo 21, 33-46)
Questa parabola è per noi qui, oggi perché tutti siamo peccatori come lo erano i capi dei sacerdoti e i farisei. Dentro c’è la storia della Salvezza, ma anche la nostra storia. C’è la cura di Dio nel creare una vigna, un giardino per l’uomo. Poi il padrone della vigna se ne va, rispettoso e fiducioso che l’uomo costruisca da sé la sua storia e produca i frutti generati dal suo Amore
gratuito. Ma l’uomo non accetta di essere amato, vuole decidere autonomamente, come se Dio non esistesse: la vita è mia e me la gestisco io.
Il giardino della relazione con Dio, si trasforma in un rifiuto dei messaggeri di Dio (i profeti) e dei discepoli ( vi si può leggere anche la lapidazione di Stefano, il primo martire). Dio però ha una risposta ingenua ed esagerata ai nostri occhi, perché nonostante tutto crede ancora nell’uomo e manda ancora un numero maggiore di servi. Poi ci rimette di persona mandando il Figlio, l’Amato
“Uccidiamolo!”: se elimino Dio dalla mia vita, sarò io il padrone e non dovrò rendere conto a nessuno!
Quanta fatica fa l’uomo a riconoscere la sua vita come dono di Dio! E lo elimina come si fa con gli scarti.
La domanda che pone: “Cosa farà a quei contadini?”, costringe gli interlocutori a darsi la risposta: è il metodo di Gesù ! Partendo dall’Amore con cui ci ama, ci fa rendere conto di quello che stiamo vivendo e aspetta che la nostra libertà risponda non tanto nel dover fare il bene, ma nel poterlo fare in modo gratuito
come ce lo dona Lui.
La pietra scartata Cristo, ha assunto su di sé tutti gli scarti della storia umana, scegliendo di diventare lui stesso scarto, cacciato, eliminato, ucciso. Il paradosso della croce sconvolge chi lo odia perché si scopre amato proprio in quel momento!
La Salvezza è proprio per tutti! Come non essere ottimisti!?