14/05/2019 – San Mattia apostolo

Matteo 19, 27-29
Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa, dunque, ne avremo?» E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».

Questo brano è preceduto dal cosiddetto brano del “giovane ricco” … il giovane che rispetta i comandamenti, che ama il Signore, ma che non ha il coraggio di lasciare tutto per seguirlo … cosa non sa lasciare? Forse non sono semplicemente le sue ricchezze, ma le sue certezze, le sue abitudini di vita, ciò che lo rende sicuro.

Gesù chiede di più! AI discepoli, a noi, Gesù chiede di fidarci totalmente (come dice l’Apocalisse “i tiepidi saranno vomitati”).
I discepoli, però, hanno davvero lasciato tutto. O forse così credono. Pietro dice al Signore di aver lasciato tutto per lui, ne è convinto, ma sappiamo che non ha abbandonato totalmente il suo modo di pensare, il suo modo di vedere il Messia; come lui anche gli altri discepoli: i continui litigi “per i posti” ne sono un esempio, l’incapacità di accettare la sofferenza di Gesù un altro … Anche Pietro è ancora un po’ prigioniero di se stesso. Ma Gesù non se ne preoccupa, perché “tutto è possibile a Dio” (versetto 26).

Anzi, Gesù fa una promessa: coloro che si sono davvero fidati, avranno la vita eterna, gusteranno in profondità la pienezza del Padre (in realtà, lo fanno già ora vivendo fianco a fianco con lui e annunciando il Vangelo, che è esso stesso la ricompensa).

Gesù promette il massimo! Chiede, però, anche il massimo. Chiede di lasciare case, fratelli, sorelle, madri … non è crudele, ma chiede di mettere lui al primo posto sempre.

Com’è difficile!
Quante volte so iniziare la mia giornata nel suo nome, pensando che tutto sarà accompagnato dalla sua presenza?
Quante volte lo metto davvero al primo posto nello stile delle mie scelte, nei miei atteggiamenti, nelle mie priorità?
Quante volte mi ricordo che lui mi chiede di essere, pur nel mio vivere in mezzo al mondo , con e per le persone che mi stanno accanto, “tutta sua”?.

Signore Gesù, nella testimonianza apostolica
tu ci offri il fondamento della nostra fede.
Fa’ che torniamo continuamente a questo dono,
per trasmettere il dono delle fede
a coloro che sono assetati di te.

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