“Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.” (Giovanni 12,44-50).
Gesù é a Betania all’indomani della resurrezione di Lazzaro. Nel corso di una cena conviviale, Maria versa del nardo prezioso sui piedi di Gesù. Siamo alla vigilia della Pasqua.
Questi fatti creano curiosità e sconcerto. La gente ancora una volta dimostra interesse ma crede poco a quanto Gesù dice.
É in questo contesto, che precede la ormai prossima conclusione della predicazione di Gesù, risuona la Parola dell’Evangelo di oggi.
Più volte Gesù annuncia di essere stato mandato dal Padre. Emerge l’intima unione che caratterizza la missione di Gesù.
Il Maestro non é venuto per caso. C’é un disegno che va oltre. E questo oltre é dato dalla Parola, una Parola che salva, che ci salva.
Gesù manifesta il Padre della misericordia e dell’amore verso l’umanità. Sentirsi salvati significa capire che la vita, questa nostra vita, va vissuta in pienezza, riscoprendo ogni giorno che Gesù, con il Padre e con lo Spirito sono la nostra luce.