“In quel tempo. Il Signore Gesù disse a Nicodèmo: 13«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. 14E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.” (Giovanni 3,13-17).
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
Leggendo la scrittura troviamo: “Riverserò sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di grazia e di consolazione: guarderanno a colui che hanno trafitto” (Zaccaria 12,10) e ancora “Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto” (Giovanni 19,37).
Sì, in questa festa dell’Esaltazione della Santa Croce siamo invitati a volgere il nostro sguardo alla croce di Cristo, a quel Cristo “Figlio di Dio”, fattosi uomo per la nostra salvezza; a quel Figlio “amato da Dio” e gratuitamente donato a noi uomini “…ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito” (Giovanni 3,16); a quel Figlio che ha rivelato a ciascuno il vero “volto del Padre” che è il volto dell’amore, della misericordia, del perdono e del servizio; a quel Figlio che si dona di un amore estremo e dice a ciascuno di noi: “… quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me”(Giovanni 12,32).
La croce dunque, per mezzo del Figlio, non è più strumento di morte, ma di salvezza, di gloria e di vittoria: “La morte è stata inghiottita nella vittoria. Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?” (1Corinzi 15,55). Dalla croce nasce la vita: “… se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo” (Giovanni 12,24).
E allora, verso quale Dio rivolgo il mio sguardo in cerca di salvezza, di amore, di misericordia, di perdono?
“Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse; questi è il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza (Isaia 25,9).
Ti chiediamo, Signore, di coltivare lo sguardo della nostra fede contemplando ogni giorno la Tua croce. Donaci di essere per tutti un aiuto, un sostegno, un momento di luce; fa’ che dai nostri volti traspaia sempre amore, servizio e perdono verso ogni fratello.
Facciamoci dunque sedurre dalla croce di Cristo, come dice il profeta Osea: “… ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore (Osea 2,16). La croce di Cristo parli al nostro cuore!