“In quel tempo, il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».” (Luca 2,33-35).
Il testo dell’Evangelo di Luca che leggiamo in sostituzione di quello di Giovanni (19,25-27) é l’anticipazione del dolore di Maria sotto la Croce del suo Figlio Gesù, il Cristo, il Messia, che abbiamo contemplato ieri.
Colpiscono, di questi brevi passi, due passaggi tra loro collegati e che segnano il percorso di Maria. Gesù é segno di contraddizione, si pone come alternativo ad un modo di intendere la presenza del Padre. Maria, madre di questo fIglio, sarà trafitta da questa contraddizione nella Croce, paradosso cristiano dell’amore.
Non occorrono tante parole rispetto a quello che contempliamo. Occorre solo il silenzio della gratitudine che con il Cristo e con il dolore di Maria, verso il D-o della vita.