17/05/2017 – 5ª Settimana di Pasqua

“Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.” (Giovanni 15,1-8).
La suggestiva immagine dell’agricoltore che coltiva con pazienza e tenacia la vite, ci fa cogliere un aspetto importante che Gesù ha voluto attuare nella sua missione. La questione di fondo é che bisogna essere ben radicati. Per essere radicati bisogna avere solidi punti di riferimento.
E questo lo capiamo perché per ben sette volte nell’Evangelo viene sottolineato il verbo rimanere. Per essendo pronti alla missione di annuncio della lieta notizia, il Signore ci invita appunto a rimanere saldi e convinti nella propria fede e nella vita comunitaria.
Rimanere significa restare dentro ai problemi, alle situazioni difficili, con un punto di riferimento sicuro: il Cristo Risorto.
Il rimanere poi ci aiuta a capire un altro aspetto qualificante. Se si rimane nel Signore i frutti prima o poi maturano e maturano in abbondanza.
Convinciamoci che restare nel Signore significa poi diventare suoi testimoni. Anche noi diventiamo risorti dalle fatiche di questo tempo molto spesso senza punti di riferimento e senza speranza.

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