17/09/2017 – 24ª Domenica del Tempo Ordinario

“In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.” (Matteo 18,21-35).
La domanda che Pietro pone segue la nota affermazione di Gesù sulla necessità di accordarsi e sul fatto che quando due o più persone chiedono qualcosa al Signore, lì é presente D-o stesso. É il passo dell’Evangelo meditato la scorsa domenica.
Pietro chiede a Gesù quante volte bisogna perdonare perché sa benissimo che la vita é fatta sì di persone che si mettono d’accordo ma molto spesso é fatta di conflittualità, di torti che si subiscono. E allora come ci si deve comportare?
Il tratto evangelico di questa domenica potremmo definirlo in una battuta. Questa é la domenica delle sproporzioni impossibili.
La prima sproporzione é Gesù che la indica a Pietro. Pietro ha esagerato chiedendo se bisogna perdonare sette volte. La tradizione rabbinica indicava in tre volte il perdono. Gesù afferma che bisogna perdonare sempre. Settanta volte sette vuol dire sempre. Perché D-o che é misericordia perdona sempre. Questa é la differenza rispetto alle nostre misere e grame logiche umane.
La seconda sproporzione la troviamo nella parabola. Ed é data dalla differenza tra i diecimila talenti e cento denari. Diecimila talenti sono una cifra incredibile: corrispondono a circa 164.384 anni di lavoro, mentre cento denari corrispondono a 3 mesi di lavoro. Il servo malvagio riceve un condono, un perdono immenso e si rivale verso un suo compagno che gli doveva un cifra assolutamente possibile da recuperare. L’idiozia umana non ha proprio limiti e non può trovare altro nome che in una parola: malvagità.
D-o é immensamente misericordioso e buono. Noi umani siamo capaci di fare cose inenarrabili e malvagie.
Qual é la conseguenza pratica di tutto questo: impariamo a fare giustizia su noi stessi. Impariamo a capire lo scarto che c’é tra la nostra misericordia e quella del Buon D-o!

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