17/11/2017 – Santa Elisabetta d’Ungheria

“Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.” (Luca 17,26-37).
L’Evangelo che questa mattina meditiamo ci fa un po’ preoccupare. Gesù dopo averci detto che il regno dei cieli é in mezzo a noi ci ricorda, con un tono apocalittico, l’esperienza di Noè, la vicenda che riguarda Lot e ci parla di un futuro davvero triste e per certi versi di dolore. Ma é proprio così?
E perché mai chi cercherà di salvare la propria vita la perderà e viceversa chi la perderà, la guadagnerà?
É in questo versetto centrale dell’Evangelo di oggi che tentiamo di sondare, con le nostre forze, come siamo capaci, il pensiero di Gesù.
Non possiamo capire queste parole di Gesù se non capiamo che cosa vuol dire amare e donare la nostra vita agli altri. É nella logica del dono che si cela il perdere per guadagnare.
Si può perdere la vita in tanti modi: lasciandosi andare, abbandonando il campo, vivendo la violenza, giudicando gli altri con cattiveria e potremmo continuare.
Ma solamente nel dono di noi stessi, nell’amore senza pretendere, nella gioia affinché l’altro cresca, matura e cresce il regno di cieli e l’altro da noi diventa il segno della presenza di D-o in mezzo a noi.
Nella nostra vita il vero impegno é dedicarsi agli altri, prendersi cura degli altri, con semplicità, nella quotidianità di quello che viviamo. Non occorrono stravolgimenti. I grandi santi della storia hanno vissuto nella semplicità il loro donarsi. Imitiamoli!

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