18/09/2020 – S. Eustorgio

Luca 18, 24-27

In quel tempo. Quando il Signore Gesù vide il notabile ricco così triste, disse: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio. È più facile infatti per un cammello passare per la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio!». Quelli che ascoltavano dissero: «E chi può essere salvato?». Rispose: «Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio».

Quante volte anche noi abbiamo sperimentato che, quando lasciamo qualcosa per seguire il Signore, poi la gioia che troviamo equivale a cento volte tanto ciò che abbiamo lasciato. Eppure, quando ci troviamo davanti a una scelta da compiere, facciamo fatica a prendere una posizione chiara: seguirLo o non seguirLo? Testimoniare la sua parola o tacere?
Nel brano di Vangelo di oggi, Cristo ci dice chiaramente che è molto difficile entrare nel regno di Dio per tutti coloro che non si fanno trovare pronti a seguire il Signore e a rinunciare alla propria vita per seguirlo, come il ricco, triste perché deve rinunciare alla sua vita agiata.
Eppure, «Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio». Non dubitiamo quindi che il Signore può sempre salvarci, anche quando ormai noi stessi abbiamo perso le speranze.
Gesù, quindi, pur non nascondendoci che la strada per il regno di Dio è una strada tortuosa e che richiede fatica per percorrerla, ha parole di speranza per tutti noi che lo ascoltiamo. Ci incoraggia e ci promette non la tristezza, ma la pienezza del cuore. Quello che ci sembra impossibile, in Lui diventa possibile, basta solo affidarsi a Lui.
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