18/03/2017

«Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”.» (Luca 15,1-3.11-32).
Quelle che leggiamo oggi sono le ultime righe dell’Evangelo che racconta la parabola del cosiddetto figliol prodigo, come ci é stata indicata in passato. Quale sia il figliol prodigo, é tutto da vedere. Possiamo affermare che due sono i figlioli prodighi!
In verità quello che emerge da questa parabola é la figura del Padre misericordioso, premuroso, tenero, amorevole, rispettoso verso i suoi figli.
Il Padre misericordioso si caratterizza per le azioni che compie. I verbi dell’Evangelo fanno la differenza perché rappresentano un disegno di tenerezza, di amore vero.
Per una volta guardiamo a quello che dice il Padre al figlio maggiore prodigo di velleità e di rivendicazioni!
‘Tu sei sempre con me’: vuol dire che che sei al mio fianco, mi sostieni e ti sostengo.
‘Tutto ciò che é mio é tuo’: vuol dire che il patrimonio della vita, l’amore vero, non hanno limiti quantitativi e qualitativi. É indistinto perché c’é una fusione totale.
‘Bisognava fare festa e rallegrarsi’: vuol dire gioire perché l’unica cosa che conta nella vita é sentirsi nelle braccia di D-o, salvati.
‘Tuo fratello era morto ed é tornato in vita’: vuol dire che la vita trionfa, é unica ed é più importante della morte. La vita é eternità nel Padre.
Ed infine ‘era perduto ed é stato ritrovato’: significa scoprire il tesoro della vita, la perla preziosa, la pecora smarrita ovvero ciò di più prezioso esista a questo mondo.
In questo tempo di Quaresima impegniamoci a declinare almeno una di queste azioni del Padre misericordioso!

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