“Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.” (Luca 11,47-54).
Il cammino di conversione che Gesù propone ai suoi discepoli, alle folle e alle autorità religiose richiede un cambio di prospettiva.
Innanzitutto bisogna riconoscere la nostra fragilità umana, la nostra incapacità a capire e riconoscere la presenza del Signore ed ammettere, una volta per tutte, quanto sangue é stato versato per la nostra cecità.
Gesù mette in guardia, con la perentoria affermazione del “guai a voi”, dall’uccidere profeti ed apostoli che annunciano la costante presenza di un D-o che é misericordia, che intesse le trame di una vita aperta alla presenza dell’altro nell’amore e nostra autosufficienza.
Quello che ci dice l’Evangelo di oggi é di non fermarsi al bastare a noi stessi, a chiudere la chiave della conoscenza a quello che ci fa comodo. perché di questo ci verrà chiesto conto. Ci verrà chiesto conto se avremo avuto fede o, come dice Paolo ai Romani (3,24-30), dalla legge della fede.
Attraverso la costante preghiera e lettura della Parola, possiamo cogliere l’essenza di questa verità che Gesù ci svela ogni giorno.