19/10/2017 – SS. Giovanni de Brébeuf e Isacco Jogues, s. paolo della croce

In quel tempo. Il Signore Gesù designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città». (Luca 10, 1b-12)

Tra qualche giorno celebreremo la ‘giornata missionaria’. Ed ecco un brano che ci fa riflettere sul nostro essere uomini e donne “missionari”. La missione non è riservata ai dodici (9,3-5). L’opera apostolica, evocata dall’immagine biblica delle messe, richiede la partecipazione di tutti. Il numero stesso degli inviati (settantadue) suggerisce l’universalità. L’evangelista raggruppa diverse raccomandazioni di Gesù per presentare un programma missionario. Il Cristo invia tutti i discepoli ad annunciare il suo messaggio di pace, cioè la felicità e la salvezza di Dio per ciascun uomo. Essi, i discepoli, lavoreranno in spirito di comunità (a due a due), confideranno sull’aiuto di Dio e saranno poveri. La predicazione evangelica è troppo urgente! Non perdiamoci in lunghi saluti orientali.

Come i discepoli siamo chiamati a portare la nostra testimonianza di cristiani ai credenti ma anche e soprattutto ai non credenti; l’indifferenza degli uomini non ci deve fermare!
Fa’, o Signore, che non mi stanchi mai di gettare il seme della tua Parola in terreni diversi. Non spetta a me raccoglierne i frutti: tu solo ne conosci i tempi.

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