20/02/2018 – 1ª Settimana di Quaresima

“In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.” (Matteo 6,7-15).
La preghiera é il tempo e la dimensione di maggior vicinanza al Signore. Gesù, sin dall’inizio della sua missione, trova gli spazi di preghiera silenziosa per recuperare quella forza interiore che anima il suo agire, il suo annuncio. La preghiera non é fatta solo di richieste al Padre ma di ascolto della Parola, di una Parola meditata. Il libro del profeta Isaia ci ricorda che “così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto.” (Isaia 55,10-11).
Gesù però si preoccupa che i suoi discepoli conservino uno stile ed un modo di pregare, per non sprecare parole. Ed insegna ai suoi la preghiera del Padre Nostro.
Su questa preghiera occorrerebbe una vera e propria meditazione.
Noi ci limitiamo a sottolineare solo alcuni tratti. Innanzitutto in questa composizione biblica, qual é il Padre Nostro, comprendiamo la confidenza verso il Signore. Riscopriamo poi le due grandi dimensioni della vita credente: quella verticale e quella orizzontale. Nel Padre Nostro che recitiamo, la prima parte é dedicata a riconoscere il Signore. La seconda riguarda la nostra vita quotidiana e la relazione con i fratelli.
In questo tempo di Quaresima, proviamo a recitare lentamente il Padre Nostro e a meditarlo.

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