Luca 6, 43-48
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico? Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene».
Il primo pensiero di questo brano mi richiama ad una scena quotidiana che probabilmente può essere già capitata anche a voi: entro in casa di amici, mi guardo un po’ in giro e trovo un vaso di fiori dai colori luccicanti e splendenti; ne vengo attratto, mi avvicino, cerco di sentirne il profumo, lo tocco … e mi accorgo che sono fiori finti, accidenti!
Questo sembra proprio quello su cui Gesù si sofferma, chiedendomi: “Perché ti ostini a rimanere di plastica, cioè esternamente interessante, ma vacuo nel tuo frutto?”
Mi capita, a volte, di pensare che le azioni non dipendano del tutto da me, ma attribuisco le responsabilità agli altri o a circostanze che mi stanno intorno: nel brano, Gesù ribalta questo concetto, affermando proprio che costruendo la mia vita su fondamenta robuste e solide posso scoprire e accrescere il vero volto di figlio di Dio.
Cuore e certezze, centro del proprio sé e convinzioni: solo se imparo a scrivere le mie ferite nella sabbia e ad incidere sulla pietra le mie gioie potrò davvero essere un costruttore di pace nelle parole e nei fatti.
– Quale qualità del mio essere percepisco come vitale per il mio cuore?
– Su quale tipo di terreno sento che la mia casa è costruita oggi? Perché?
Sei tu Signore che hai creato le mie viscere
e mi hai tessuto nel seno di mia madre.
Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere. (Sal 138)