20/05/2017 – 5ª Settimana di Pasqua

“Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato.” (Giovanni 15,18-21).
Siamo stati scelti dal mondo, ma non siamo del mondo. Così leggiamo nell’Evangelo di Giovanni che la liturgia di oggi ci propone. Ma il brano evangelico inizia con una affermazione che é distruttiva: il mondo vi odia.
Il mondo odia coloro che credono e vivono l’amore: questo é il paradosso, proprio perché siamo stati scelti dal mondo.
Gesù annuncia ai suoi discepoli la linea di demarcazione della scelta di credere e vivere l’amore nella vita umana: il rischio é essere perseguitati. E tutto a causa del suo nome. Quasi a dirci ancora una volta che é la non conoscenza la vera questione per un credente.
É proprio vero quando non si conosce o si presume di conoscere sorgono sempre pregiudizi che talvolta portano al disprezzo e all’odio.
La luce della Pasqua di resurrezione dovrebbe sfondare le tenebre dell’odio. Noi abbiamo l’opportunità di vivere di questa luce, riconoscendo che Gesù é il nostro punto di riferimento.

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