20/09/2017 – S. Matteo, apostolo ed evangelista

“In quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.” (Matteo 9,9-13).
Nel giorno in cui si ricorda San Matteo, discepolo di Gesù ed evangelista, ci imbattiamo in questo passo evangelico che narra sua conversione. Una conversione senza parole e con precisi movimenti ed azioni. Guardiamo i verbi dell’azione di Gesù: vedere, chiamare, dire, seguire. E quelli di Matteo alzarsi e seguire.
Gesù intuisce che Matteo é un discepolo concreto. Nessuna parola ma disponibilità piena.
Tutto questo si contrappone alla logica dei farisei perché Gesù mangia con i pubblicani e i peccatori. É Matteo era un pubblicano. I farisei si domandano perché Gesù contravviene ai precetti e mangia con queste persone che sono fuori dal contesto comunitario?
Gesù risponde in modo lapidario: ‘Misericordia io voglio e non sacrifici’. Il volto di D-o é un volto di misericordia. E la nostra missione é proprio questa: far conoscere il Signore misericordioso.
Da questo Evangelo scaturiscono due domande: siamo pronti a seguire il Signore senza indugiare? Siamo capaci di essere misericordiosi?

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