“Lasciate che i bambini vengano a me perché a chi è come loro appartiene il Regno di Dio”. Luca 18, 15-17
Chi sono questi bambini? Sono quanti si sentono piccoli, poveri e indegni di ricevere la salvezza del Signore. Ma come il pubblicano, di cui parla la parabola qualche versetto precedente (Lc 18, 9-14), anche noi dobbiamo riconoscere il nostro essere peccatori ed essere umili davanti al Signore.
I bambini però sono anche i piccoli in senso anagrafico. Gesù ci invita a essere come loro perché un bambino si fida senza riflettere, si lascia portare da chi lo circonda, è spontaneo, è aperto, domanda con semplicità. Sia anche il nostro rapporto con il Signore spontaneo e di fiducia.
Se da una parte ci viene indicato come dobbiamo diventare, dall’altra siamo messi in guardia dai comportamenti da evitare. Come i discepoli corriamo il rischio di allontanare dall’incontro con il Signore quanti non riteniamo degni di accostarsi a Lui, perché hanno un modo di vivere la fede, troppo semplicistico e troppo diverso dal nostro, o perché sono piccoli in quanto scartati da qualsiasi posto e da qualunque persona, perché per la società non valgono nulla. Non siamo noi che dobbiamo impedire l’incontro con il Signore, anzi noi per primi dobbiamo accompagnarli a Gesù.
Ci aiuti la Parola di oggi a essere strumento di incontro tra Gesù e i piccoli che sono vicini a noi.