“Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».” (Marco 16,9-15).
Siamo alle ultime righe dell’Evangelo di Marco, un Evangelo sintetico ed efficace, ricco di contenuti nascosti nel messaggio che ci consegna.
Gesù compie la sua azione redentrice ricordando il senso della sua presenza ai suoi discepoli che ancora non riescono a capire il significato e la prospettiva del cammino fatto con il Maestro. Increduli e duri di cuore, con queste parole Gesù educa i suoi a fare un passo oltre. Offre ai suoi una semplice modalità per fare questo passaggio: la necessità di essere testimoni e missionari dell’Evangelo, anche se si é stati incapaci di vedere oltre. Ed essere testimoni e annunciatori del Risorto significa mettere in pratica l’amore che Lui ha avuto per noi, per ciascuno di noi.
La grande novità di questo passo evangelico é data dal fatto che la Resurrezione non é prerogativa di qualcuno. Tutta la Creazione é coinvolta, perfino gli animali, le pietre, i vegetali, tutto il mondo conosciuto o meno appartiene alla Resurrezione di Cristo.
Dovremmo essere fieri di credere nel Signore Gesù, perché ritraendosi e morendo a lasciato spazio alla forza di trasformare la sofferenza in amore, un amore che riesce a superare qualsiasi ostacolo, che riesce a generare vita e riesce a riempire il vuoto della morte con la resurrezione della vita.