Marco 6, 7-13
In quel tempo. Il Signore Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
Il Signore dopo aver tenuto con sè i Dodici, averli istruiti e aiutati, li fa partire, con pochi mezzi indispensabili, perchè l’importante è l’annuncio e la loro sicurezza è la sua presenza.
Anche gli sposi sono mandati a compiere le stesse opere dei Dodici:
– avere uno stile di vita sobrio, che confida nella Provvidenza più che nelle cose;
A volte come genitori si fa fatica a lasciare andare i propri figli, non ci sembrano mai grandi abbastanza per camminare da soli, vorremmo sempre proteggerli: abbiamo fiducia nella Provvidenza e nei figli o confidiamo nelle nostre forze?
– non lasciarsi abbattere dagli insuccessi: scuotere i calzari e rialzarsi e andare oltre;
siamo capaci di non fermarci di fronte agli errori e continuare a camminare o rischiamo il contrario?
– essere per il coniuge strumento e aiuto alla conversione;
aiuto mio marito (mia moglie) ad essere più uomo (più donna), a convertirsi, o lo “lascio così come è”?
– scacciare i demoni
sono capace di riconoscere il male che può nascere nella mia famiglia? Mi impegno a eliminarlo?
– ungere con l’olio gli infermi;
so essere vicino ai familiari che soffrono, ai figli in difficoltà di fede?
– guarirli:
credo che non sono io con le mie forze a ottenere risultati, ma l’amore del Signore che sono capace di vivere con l’altro?
Aiutaci Signore a camminare fiduciosi nella tua presenza, a riprendere il cammino dopo un errore, a capire che hai un progetto sui nostri figli e che è quello che loro devono seguire, non il nostro.